L’analisi della prima bozza del decreto “Lavoro”
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Dallo scorso week end è circolata una prima bozza del cd. decreto Lavoro, che andrà in uno dei prossimi Consigli dei Ministri.
Il provvedimento toccherà alcune tematiche di immediato effetto ed altre che entreranno in vigore in maniera differita.
Nello specifico:
- le nuove causali dei rapporti di lavoro a termine,
- l’introduzione della Garanzia per l’inclusione (Gil) e della Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal),
- la semplificazione degli obblighi informativi in merito al rapporto di lavoro,
- il rafforzamento dell’attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro,
- la maggiorazione dell’assegno unico,
- la proroga fino al 2025 del contratto di espansione.
Con riferimento al primo punto, si prevede l’individuazione delle causali legittimanti il ricorso al lavoro a tempo determinato con una radicale sostituzione delle causali attualmente in vigore, che saranno sostituite dalle seguenti:
- specifiche esigenze previste dai contratti collettivi stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, ovvero dalle rappresentanze sindacali aziendali o dalla rappresentanza sindacale unitaria;
- specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti in assenza della previsione della contrattazione collettiva, previa certificazione delle stesse presso una delle apposite commissioni;
- esigenze sostitutive di altri lavoratori.