False compensazioni nel mirino
Le false compensazioni preoccupano l’Inps. Il fenomeno del pagamento dei debiti contributivi con crediti inesistenti, tramite appunto le compensazioni su F24 da parte delle aziende, infatti, sembra avere avuto reviviscenza da quando non è più operativo il meccanismo Frozen F24, che intercettava le deleghe F24 sospette.
Lo evidenzia, tra l’altro, la delibera n. 17/2024 del 24 settembre del Civ dell’Inps che detta indirizzi in materia di vigilanza ispettiva e documentale. In merito alle false e indebite compensazioni, il Civ impegna l’Inps a monitorare il fenomeno e a valutare la possibilità di ripristinare in loco le attività di recupero del credito in sinergia con l’Agenda delle entrate.
Vigilanza più efficace. L’obiettivo che il Consiglio di indirizzo e vigilanza intende raggiungere è una maggiore efficacia dell’attività di vigilanza dell’Inps. In particolare, incrementando sia gli investimenti sia le attività tecniche, intende far transitare la vigilanza in una nuova fase di completa sinergia con gli strumenti tecnologici più avanzati ponendo al centro il capitale umano, l’hardware e software necessari. I risultati attesi sono due: affinare e velocizzare le attività di intelligence e di verbalizzazione.
Turn over di ispettori. Lo spunto per la riforma arriva dell’assunzione di oltre 400 ispettori di vigilanza entro l’anno e l’assottigliarsi dell’organico attuale, che vedrà un’ulteriore fuoriuscita di circa 800 ispettori attualmente in servizio. Con questo turn over, spiega la delibera Civ, la vigilanza dell’Inps dovrà fronteggiare alcune sfide prime fra tutte la lotta al lavoro irregolare, ai serbatoi di manodopera utilizzati nella catena degli appalti e al dumping contributivo, che avvantaggia sul mercato le aziende che evadono, penalizzando i soggetti che rispettano le regole. Come fare? Migliorando l’accertamento e il recupero dei contributi evasi.
Le false compensazioni. Un’attenzione particolare il Civ la pone sull’efficacia della lotta al fenomeno del pagamento dei contributi Inps tramite compensazioni con crediti inesistenti, a tutela dei lavoratori ma anche del mercato. Prima di tutto chiede che questo fenomeno sia monitorato e rendicontato al Civ. In secondo luogo chiede che vengano assicurati dei controlli tempestivi e generalizzati.
A tal riguardo, non essendo più operativo, dallo scorso mese di marzo, il meccanismo Frozen F24 di intercettazione delle deleghe di pagamento e di blocco dei pagamenti mensili dei contributi tramite compensazioni sospette, il Civ ritiene opportuno valutare la possibilità di implementare strumenti atti a consentire la tutela del credito contributivo e il ripristino delle attività di recupero del credito in capo all’Inps, nell’ipotesi che la compensazione sia già stata accertata come illecita, ferme restando le prerogative spettanti all’Agenzia delle entrate in merito all’accertamento sulla sussistenza e sulla regolare utilizzazione del credito fiscale posto in compensazione.
Da rivedere il Durc. Infine, più sull’attuale, il Civ chiede di verificare gli effetti della nuova disciplina del Durc (cioè l’accertamento della regolarità contributiva delle aziende), considerato che ora «le esposizioni debitorie riferite ai crediti in trattazione, in attesa del completamento delle attività centralizzate e di quelle di normalizzazione delle evidenze gestionali, non rilevano ai fini della valutazione della regolarità contributiva» (messaggio n. 947/2024).