Sicurezza, priorità formazione
L’importanza di una contrattazione collettiva di qualità e di una bilateralità proattiva per garantire azioni incisive e determinanti in tema di sicurezza sul lavoro.
È stato questo il focus della Confederazione Cifa Italia e del sindacato Confsal, presenti ad Ambiente Lavoro 2024 e promotori di un incontro che si è svolto nella sala Bach di BolognaFiere sul tema dello stress da lavoro correlato ai tempi dell’Intelligenza Artificiale.
In una società in continua evoluzione, caratterizzata da un mercato del lavoro che cambia e si evolve repentinamente, Cifa e Confsal hanno dato vita a un modello di contrattazione collettiva che pone al centro la persona e i suoi bisogni e che si basa su due pilastri portanti: il Welfare per il benessere dei lavoratori e delle loro famiglie e una formazione di qualità, volta a fare acquisire le competenze necessarie per affrontare le sfide del domani e prevenire i rischi per la sicurezza sul posto di lavoro.
“La contrattazione collettiva di qualità è il nostro fiore all’occhiello – ha dichiarato Andrea Cafà, presidente CIFA Italia – abbiamo messo la persona al centro, sostenendola in un momento di cambiamento epocale, in cui l’innovazione tecnologica mostra il suo doppio aspetto: da un lato, rappresenta un validissimo aiuto, ma dall’altro è causa di grande sfiducia. Il nostro obiettivo è quello di far stare bene la persona, permettendole di governare e non subire l’innovazione tecnologica tramite la formazione e di trovare un giusto equilibrio fra vita professionale e personale tramite il Welfare”.
Cafà: “La formazione certificata e di qualità e lo sviluppo di competenze trasversali sono non soltanto un investimento professionale, ma un vero e proprio strumento di tutela della salute, del benessere e della sicurezza dei lavoratori” |
“Con il nostro nuovo modello di contrattazione – ha aggiunto Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale Confsal – vediamo il lavoratore come portatore di diritti e, in quanto tale, bisognevole di tutela per un ambiente di lavoro salubre e sicuro. Con la contrattazione collettiva abbiamo dato un grosso contributo grazie a due misure fondamentali: la valorizzazione del preposto, figura chiave del Testo unico sulla sicurezza, e l’impegno delle aziende che applicano il contratto ad adottare sistemi di gestione della salute e della sicurezza, che fanno diminuire il numero degli infortuni e la loro gravità”.
Al riguardo, infine, il presidente di Cifa Italia ha rilanciato, in occasione di Ambiente Lavoro, una proposta presentata già un paio di anni fa: tenere traccia del numero dei lavoratori nel privato che hanno realmente adempiuto alla formazione in materia di sicurezza sul lavoro. “Determinante – ha concluso Cafà – sarebbe una sinergia fra i vari organismi paritetici, gli operatori della formazione e l’Inail.
L’obiettivo è quello di dar vita a una collaborazione efficace e produttiva, che ponga le basi per una formazione certificata e tracciata in materia di sicurezza sul lavoro nell’ottica di un’azione preventiva”.