Infortunio sul lavoro e condanna del datore di lavoro
La Cassazione Civile, Sezione Lavoro, con ordinanza 29 novembre 2021, n. 37291, ha ritenuto che, in materia di tra
La Cassazione – con sentenza del 13 gennaio 2022, n. 836 – ha affermato che, in tema di infortuni sul lavoro, il datore di lavoro non può essere ritenuto colpevole secondo la logica del “senno del poi”, in quanto il riscontro della colpa deve essere il risultato di un processo ricognitivo che individui a monte la regola cautelare che si assume violata.
Al riguardo, la Suprema Corte – nel ricordare che l’art. 2087 cod. civ. recita “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro” – ha precisato che “il datore di lavoro che, dopo avere effettuato una valutazione preventiva del rischio connesso allo svolgimento di una determinata attività, ha fornito al lavoratore i relativi dispositivi di sicurezza ed ha adempiuto a tutte le obbligazioni proprie della sua posizione di garanzia, non risponde delle lesioni personali derivate da una condotta esorbitante ed imprevedibilmente colposa del lavoratore”.