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Autore: mondolavoro

Personale assicurato ex Ipsema: prestazioni di malattia

L’Inps, con circolare n. 70 del 17 maggio 2018, ha fornito le prime istruzioni operative, di carattere tecnico e amministrativo, conseguenti al rilascio in produzione della versione implementata dell’anagrafica dei natanti e dell’applicativo reingegnerizzato, ad uso dei datori di lavoro, per la trasmissione dei dati retributivi necessari al pagamento delle prestazioni di malattia ai lavoratori marittimi ex Ipsema. Entro il 16 luglio 2018 armatori e datori di lavoro del settore pesca dovranno provvedere a compilare il questionario con le caratteristiche delle navi che l’Istituto ha reso disponibile sul proprio sito, nella sezione riservata ad aziende e consulenti.

Cumulo Inps-Casse professionali: sottoscritte 10 convenzioni

L’Inps, con comunicato stampa del 15 maggio 2018, ha reso noto che sono 10, sulle 17 previste, le convenzioni già sottoscritte dagli Enti previdenziali dei professionisti, che consentono di coprire oltre l’80% della platea potenzialmente interessata al cumulo gratuito dei contributi previdenziali con l’Inps, sommando i periodi non coincidenti.

Danno per mortificazione causata dal datore, anche senza finalità persecutoria

La Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con sentenza 20 aprile 2018, n. 9901, ha ritenuto non possa sussistere un generale dovere di protezione del datore di lavoro nei confronti del prestatore di lavoro ai sensi dell’articolo 2087 cod. civ., con la conseguenza che la relativa violazione si può realizzare con comportamenti materiali o provvedimentali dello stesso datore di lavoro, indipendentemente dall’inadempimento di specifici obblighi contrattuali previsti dalla disciplina del rapporto di lavoro subordinato. Alla luce di tale principio, determinati comportamenti, imputabili a scelte del datore di lavoro, pur se non sì caratterizzano per uno specifico intento persecutorio, laddove suscettibili di considerazione in termini di privazione e mortificazione per il lavoratore e dunque di idoneità offensiva (dimostrabile in vario modo, ad esempio attraverso la sistematicità e durata dell’azione nel tempo, le caratteristiche oggettive del demansionamento o della dequalificazione), possono, come tali, essere ascritti a responsabilità del datore di lavoro, che pertanto è chiamato a rispondere dei danni dai medesimi derivati.

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