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Autore: mondolavoro

APE sociale: i chiarimenti dell’INPS sulle nuove disposizioni

L’INPS – con Circolare del 20 febbraio 2024, n. 35 – ha fornito le istruzioni in merito alle modifiche introdotte dall’art. 1, commi 136 e 137 , legge n. 213/2023, alle disposizioni in materia di APE sociale.

Con riferimento alle domande di verifica delle condizioni di accesso al beneficio presentate dal 1° gennaio 2024, è necessario accertare, tra gli altri requisiti, che i soggetti interessati siano in possesso, al momento della domanda, o comunque la perfezionino entro il 31 dicembre 2024, di un’età anagrafica pari ad almeno 63 anni e 5 mesi.

Le nuove disposizioni trovano applicazione anche nei confronti di coloro che hanno perfezionato i requisiti per l’accesso al beneficio negli anni precedenti e che non hanno presentato la relativa domanda di verifica, nonché ai soggetti decaduti dal beneficio (ad esempio, per superamento dei limiti reddituali annuali) che ripresentano domanda nell’anno 2024.

Il titolare di APE sociale, il cui accesso al beneficio viene certificato nel 2024, decade dall’indennità ove svolga:

  • attività di lavoro dipendente o autonomo;
  • lavoro autonomo occasionale da cui derivino redditi superiori al limite di € 5.000 lordi annui

Modifiche peggiorative delle previsioni contrattuali e reato di estorsione

La Cassazione – con sentenza del 16 febbraio 2024, n. 7128 – è intervenuta in merito alla configurazione del reato di estorsione realizzato attraverso lo strumento contrattuale del rapporto di lavoro subordinato, distinguendo due diverse situazioni:

  • quella in cui gli aspiranti dipendenti possono scegliere tra la rinuncia alla retribuzione formalmente concordata e la perdita dell’opportunità di lavoro;
  • quella in cui il datore di lavoro, al fine di costringere i dipendenti ad accettare delle modifiche peggiorative di un rapporto già esistente, prospetta alla vittima l’interruzione del rapporto come minaccia.

Al riguardo, la Suprema Corte ha precisato che il discrimine che segna il confine tra un’opportunistica ricerca di forza lavoro e una condotta riconducibile all’estorsione sta nell’esistenza di un rapporto di lavoro già in atto, rispetto al quale integra l’ipotesi di reato di estorsione la pretesa di ottenere vantaggi patrimoniali da parte del datore di lavoro, attraverso la modifica in senso peggiorativo delle previsioni dell’accordo concluso tra le parti, destinate a regolare gli aspetti aventi rilevanza patrimoniale, prospettando l’interruzione del rapporto attraverso il licenziamento del dipendente o l’imposizione delle dimissioni.

Decreto Milleproroghe 2024: la Camera approva la conversione in legge

In data 19 febbraio 2024, l’Aula, con 174 voti favorevoli e 111 voti contrari, ha votato la questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’articolo unico del DdL di conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi (A.C. 1633-A). Il provvedimento passa ora al Senato per completare l’iter prima della pubblicazione in G.U.

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