Erogazione liberale, uso aziendale ed obbligo di carattere collettivo
La Cassazione – con ordinanza del 22 maggio 2024, n. 14286 – ha affermato che l’uso aziendale, quale fonte di un obbligo unilaterale di carattere collettivo, richiede il protrarsi nel tempo di comportamenti che hanno carattere generale, in quanto applicati nei confronti di tutti i dipendenti dell’azienda con lo stesso contenuto.
Infatti, l’uso aziendale trova la sua origine in un comportamento spontaneo dell’imprenditore che attribuisce a tutti i suoi dipendenti, per liberalità, un trattamento economico non previsto né dal contratto individuale né dal contratto collettivo. Tale trattamento, per essere definito “uso aziendale”, non deve essere isolato: quando l’erogazione viene ripetuta per un certo periodo di tempo, diviene usuale e, quindi, entra a far parte della retribuzione dovuta per il lavoro svolto in quella determinata azienda.
La Suprema Corte ha, dunque, precisato che l’uso aziendale produce effetti anche nei confronti dei lavoratori che entrano a far parte della categoria dopo la formazione dell’uso stesso; resta tuttavia impregiudicata la facoltà dell’imprenditore di escludere, con riferimento a questi ultimi, l’applicabilità del trattamento di miglior favore.