Fondo dei fondi, le Casse per l’economia reale
«Sprint» agli investimenti in Piccole e medie imprese (Pmi), mediante la collaborazione tra il Patrimonio destinato, fondo pubblico nato nell’anno della diffusione del Covid grazie al decreto rilancio (34/2020 ), e i privati, fra cui le Casse di previdenza dei professionisti: a prevederlo è l’emendamento (riformulato) a prima firma del deputato della Lega Giulio Centemero, approvato in Commissione Finanze al Senato, all’interno del disegno di legge per la promozione delle start-up tramite agevolazioni fiscali (816) che è stato varato in prima lettura a Montecitorio nel luglio dello scorso anno.
E il pensiero va subito all’iniziativa ventilata da un altro esponente del Carroccio, il sottosegretario all’Economia Federico Freni che, meno di tre mesi fa, durante il forum della Cassa dottori commercialisti, propose un «fondo dei fondi», ovvero un «macro-contenitore unico per gli investimenti» degli Enti pensionistici privati, «fatta salva, però, la loro autonomia» (si veda ItaliaOggi del 24 aprile scorso).
La reazione del comparto, dopo il semaforo verde acceso sulla correzione normativa, è improntata alla cautela: «Ben vengano altri strumenti per il sostegno all’economia reale, ma noi già la supportiamo in maniera consistente», per ciò che riguarda le Pmi e non soltanto, perché ha «riflessi apprezzabili sulla professione dei nostri iscritti», dichiara il presidente di Cassa forense Valter Militi. Una manciata di giorni fa, tra l’altro, durante un’audizione parlamentare, il vertice dell’Ente degli avvocati aveva evidenziato che il 44% del patrimonio (7,7 miliardi) è allocato in Italia.
Se, poi, si considerano i dati dell’Adepp (l’associazione che riunisce gli Istituti previdenziali), la percentuale delle operazioni finanziarie realizzate nella Penisola è del 52%. L’emendamento, interviene, infine, Centemero, «dà garanzie a quanti temono di non avere i giusti rendimenti» e introduce «un esperimento: se dovesse funzionare, avremmo un buon ritorno in termini economici. E si creerebbero», conclude, «posti di lavoro e contributi pensionistici».