Green pass, rientro in presenza e smart working
In data 24 settembre 2021, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il DPCM con cui si prevede che, a decorrere dal 15 ottobre 2021, i dipendenti pubblici torneranno a lavorare in presenza, quale ritrovata modalità ordinaria di lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni.
Il rientro in ufficio dovrà essere gestito in condizioni di sicurezza e nel rispetto delle misure anti Covid-19.
Al riguardo, viene precisato che sia il personale dipendente della pubblica amministrazione che i soggetti esterni che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o formativa presso le pubbliche amministrazioni devono esibire, su richiesta, il Certificato Verde per accedere ai luoghi di lavoro.
Il personale soggetto all’obbligo del Green Pass, se comunica di non averlo o ne risulti privo al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della Certificazione Verde; dopo cinque giorni di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso.
La retribuzione non è dovuta dal primo giorno di assenza.
In caso di presenza nel luogo di lavoro senza la Certificazione Verde si applica la sanzione pecuniaria da € 600 ad € 1500.
Il DPCM specifica, poi, che il ricorso al lavoro agile sarà limitato ai soli processi e attività di lavoro previamente individuati dalle amministrazioni, per i quali sussistano i necessari requisiti organizzativi e tecnologici per operare con tale modalità.
L’accordo sullo smart working sarà individuale e andranno concordati:
- la durata,
- le giornate di lavoro a distanza,
- il luogo dove lavorare (che non potrà essere al di fuori dei confini nazionali).
L’accesso a tale modalità organizzativa sarà facilitato per chi si trova in specifiche condizioni, quali:
- genitori con figli minori di 3 anni o disabili,
- lavoratori con disabilità.