Legittimità del licenziamento per giusta causa
La Cassazione – con sentenza del 10 ottobre 2024, n. 26440 – ha ritenuto legittimo il licenziamento per giusta causa del lavoratore dipendente, reo di essere stato sgarbato con un cliente.
Al riguardo, la Suprema Corte ha ribadito che la giusta causa di licenziamento, intesa quale fatto che non consenta la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto, è una nozione che la legge configura con una disposizione a contenuto limitato quale modulo generico, che richiede di essere valutata e specificata in sede interpretativa da parte del giudice di merito.
In tal senso, l’attività di integrazione del precetto normativo, ex art. 2119 cod. civ. ad opera dei giudici di merito è sindacabile in Cassazione solo qualora la contestazione del giudizio di valutazione non si limiti ad una censura generica e meramente contrappositiva, ma contenga una specifica denuncia di non coerenza del giudizio rispetto agli standards presenti nella realtà sociale, denuncia che non si è ravvisata nel caso in esame.