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Mancata tempestiva contestazione dell’addebito

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La Cassazione – con ordinanza del 31 gennaio 2022, n. 2869 – ha ritenuto illegittimo il licenziamento del lavoratore che per tre anni era stato protagonista del furto di materiale aziendale.

Al riguardo, la Suprema Corte ha ribadito che, ex art. 7, legge n. 300/1970, spetta al datore di lavoro dimostrare le ragioni impeditive della tempestiva contestazione del fatto, stante il fatto che nel licenziamento disciplinare l’immediatezza del provvedimento sanzionatorio è elemento costitutivo del recesso datoriale.

Pertanto, la non tempestiva contestazione dell’addebito, ha fatto ritenere che il datore di lavoro abbia soprasseduto al licenziamento, ritenendo non meritevole della sanzione la colpa del dipendente.

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