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Redditi del lavoratore italiano residente all’estero che svolge smart working in Italia: i chiarimenti dell’AE

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L’Agenzia delle Entrate – con risposta ad Interpello 19 gennaio 2023, n. 99 – ha affrontato la tematica inerente il regime di tassazione dei redditi di un lavoratore residente all’estero, che svolge la propria prestazione lavorativa in Italia, in regime di smart working.

Al riguardo, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, con riferimento al contribuente residente all’estero e iscritto all’AIRE – che, in conseguenza dell’emergenza Covid-19, nell’anno 2020 ha lavorato in Italia in modalità smart working per una società cinese, registrando pertanto meno di 183 giorni di permanenza all’estero – il reddito di lavoro dipendente percepito rileva fiscalmente anche nel nostro Paese, ex artt. 49 e 51, commi da 1 a 8, del TUIR.

Pertanto, il lavoratore in questione è tenuto a riportare nella dichiarazione dei redditi da presentare in Italia i redditi di lavoro dipendente percepiti nell’anno di riferimento e determinati in base alle disposizioni contenute negli art. 24, e 51, commi da 1 a 8, TUIR.

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