Sinallagma lavoro/retribuzione e dimostrazione in capo al lavoratore del credito vantato
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La Cassazione – con sentenza del 12 dicembre 2024, n. 32125 – è intervenuta in materia di retribuzione, laddove l’azione sia stata promossa dal lavoratore per ottenere l’esatto adempimento della prestazione retributiva a carico del datore di lavoro, precisando che non spetta a quest’ultimo provare l’esattezza del titolo della trattenuta indicato in busta paga.
Al riguardo, la Suprema Corte ha ribadito che spetta al lavoratore dimostrare di essere creditore, e dunque di avere diritto all’intera retribuzione, mentre al datore compete dimostrare invece l’esatto adempimento ovvero l’esistenza di cause giustificatrici.
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